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Sorelle Barnaba, Monopoli, Bari, Puglia, Italia.
Contando su circa 1500 ulivi secolari e molti altri di nuova generazione, l’azienda Barnaba è una realtà innovativa sul piano della produzione. In campo vengono selezionate le varietà (cultivar) dei frutti per ottenere bassa acidità, densità e sapori (flavor) differenti. In collaborazione con laboratori di analisi certificati, realizza miscele per oli da cucina. La molitura avviene in un frantoio a ciclo continuo che garantisce la spremitura a basse temperature e lo stoccaggio in silos in acciaio inox permette di conservare inalterate le caratteristiche organolettiche. Il packaging raffinato ed elegante rende l’olio delle Sorelle Barnaba un’eccellente idea regalo per ogni tipo di occasione, utile, economica e di buon gusto. E per i clienti più esigenti, persino la possibilità di personalizzare il prodotto sia in occasione di eventi specifici sia con il logo della propria azienda. Infatti, i prodotti delle Sorelle Barnaba sono pensati in diversi formati per quei ristoratori che vogliono garantire alla propria clientela un servizio di qualità a partire dalla materia prima. Oltre al primeggiare dell’olio, le terre rosse delle verdeggianti contrade monopolitane portano sulle tavole ortaggi e conserve di straordinaria bontà e genuinità.
Figlie di olivicoltori da tre generazioni, Marianna, Nicla e Laura sono tre giovani donne che hanno deciso di valorizzare il duro lavoro del padre Vito da sempre dedito alla coltivazione di olive e ortaggi. Potendo contare su un’azienda di oltre 100 ettari, Vito ha lavorato per oltre 50 anni ponendosi, come la maggior parte degli agricoltori, quale primo anello di una lunga filiera agroalimentare. L’intensificarsi della crisi economica e i mercati sempre più aggressivi hanno continuativamente di più mortificato il valore di un prodotto, l’olio extravergine di oliva, da sempre fiore all’occhiello per le sue riconosciute qualità. Oggi, le tre sorelle hanno quindi deciso di “dare un nome, un volto” ai prodotti che escono dalle loro terre e di rivolgersi direttamente al consumatore finale saltando qualsiasi intermediazione. Infatti, dal 2012 l’azienda agricola Sorelle Barnaba vende i prodotti dell’impresa agricola di famiglia grazie ad un packaging distintivo di nuovo corso, rivolgendosi ad un pubblico estimatore dell’eccellenza. In virtù di una professionale pianificazione della raccolta e grazie alla selezione delle cultivar producono e imbottigliano oli con diverse qualità organolettiche, in grado di soddisfare un ampio raggio di consumatori.
C’è un mondo invisibile e sotterraneo nel territorio pugliese, ma da far conoscer per la luce della storia che ci illumina di saperi. Parliamo di frantoi ipogei che venivano ricavati nella roccia o in muratura e che secoli fa animavano il territorio della Puglia. A Taranto, Ruvo e Canosa ne ritroviamo di tipo ellenistico e sono testimoni “coperti” di una civiltà millenaria. Svariati sono i frantoi ipogei nel territorio monopolitano, preziose strutture che per secoli hanno prodotto il cosiddetto “oro verde”. Così come l’ulivo è l’aspetto paesaggistico tipizzante il panorama regionale, così il trappeto sotterraneo è stato sempre parte essenziale della cultura economica e sociale della terra pugliese. Questi vani sotterranei sono frutto del faticoso lavoro dei cavamonti o foggiari. I frantoi ipogei sono stati luoghi che, per tanti anni, hanno visto la vita faticosa dell’ uomo contadino. Luoghi capaci di offrire ai “trappetari” un ambiente favorevole per la lavorazione delle olive. Si tenga conto che il frantoio scavato nel sasso era preferibile a quello fabbricato su un pianoterra per la necessità del calore nel processo di produzione dell’olio. Come si sa quest’ultima diventa solido verso i 6° C. Pertanto, affinché la sua estrazione venisse agevolata, era indispensabile che l’ambiente in cui avvenisse la spremitura delle olive fosse mite. Aspetto che si può assicurare solo in un sotterraneo, riscaldato per di più dai lumi che scintillavano notte e giorno, dalla fermentazione delle olive e, soprattutto, dal calore prodotto dallo sforzo fisico di uomini e di animali. Si pensi ai muli che giravano le possenti ruote per la macina. Il frantoio ipogeo, inoltre, presentava il vantaggio di permettere il rapido e diretto svuotamento dei sacchi di olive nelle cellette sottostanti, attraverso le aperture che avevano al centro della volta, facendo risparmiare cosi tempo e manodopera. Anche lo smaltimento degli ultimi residui della produzione olearia era agevolato dalla facilità con cui potevano trovarsi, data la natura carsica del sottosuolo, le profonde fenditure naturali che ingoiavano ogni traccia di quei residui naturali di produzione. Dal punto di vista economico, queste strutture erano poco dispendiose e non necessitavano di alcuna manodopera anche nel realizzarsi. Dal XIX sec. i frantoi ipogei furono dimessi, anche se attualmente in zona o nelle più lontane contrade dell’agro monopolitano se ne trovano ancora tanti, resi unici anche dalle arti decorative e dai grandi macchinari del tempo. Accedendo in questi “microcosmi” si ha l’emozione di interagire con una “spazialità” di chiaroscuri e silenzi, tutto riconducibile quasi ad un luogo di profonda spiritualità religiosa. Nella dimora appartenente alla famiglia materna della Sorelle Barnaba si può ancora ammirare un bellissimo e antico frantoio ipogeo che conserva integre i principali ed identificanti simboli della più primitiva tradizione olearia. All’esterno è contraddistinto da una croce. A pochi metri sorge il nuovo frantoio a ciclo continuo, a tre fasi, con un moderno impianto di molitura. Lo stoccaggio avviene in cisterne in acciaio inox, mentre l’imbottigliamento è semi automatico. Molti di questi tesori di pietra come questo della famiglia Barnaba sono stati inseriti in tanti percorsi di “beni culturali” a testimonianza dell’alto valore della civiltà contadina. Una cultura tutta da scoprire che la famiglia Barnaba permetterà di far conoscere meglio attraverso visite dedicate, in particolare alle giovani generazioni, per trasmettere i valori di quell’identità culturale che connota il “made in Puglia”.
Il Pizzico, il Delicato, il Secolare. Sono alcuni dei nomi dei nomi dei ricercati olii di qualità che la famiglia anni ricava dai suoi ulivi coltivati con attenzione e lavorati nel proprio frantoio.